Autore: Amabile Giusti.
Genere: Romanzo.
Pubblicazione: 2016 Amazon Publishing. (Sequel autoconclusivo di “Tentare di non amarti“)
Lettura: 334 pagine, 21 capitoli – escluso l’epilogo.
Voto: ⭐⭐⭐⭐ –
Contenuto: 🌶️🌶️🌶️ – –
Trama: Premettendo che non si tratta di un sequel vero proprio ma di un libro che segue cronologicamente le vicende del precedente romanzo ma tratta un’altra storia focalizzandosi su altri personaggi – Francisca Lopez è ancora profondamente scossa dalle scelte di Marcus, non riesce ad accettare che lui l’abbia lasciata, abbandonata, sostituita da quell’angioletto di Penny che non sarà mai in grado di capirlo a pieno come lei, che non saprà mai cosa significa dover sopravvivere e non farsi sopraffare dalla merda della vita e che certamente finirà per ferire Marcus. Ma per quanto lei voglia solo il suo bene lui ha deciso di tagliarla fuori dalla sua vita, forse non avrebbe dovuto insistere tanto per avere un numero di telefono dove poterlo cercare e dove poter provare a parlare con lui, forse non avrebbe nemmeno mai dovuto chiamare considerando che dall’altro capo del telefono l’unica voce che sente è sempre quella di Penny. Andare avanti non è facile così, Fancisca si sente solo sprofondare di più nella sua oscurità e vorrebbe solo riavere il suo Marcus pronto a salvarla e non farla annegare nei suoi pensieri. Nemmeno il college alla quale si è iscritta per dimostrarsi di essere diversa dalla donna che è stata, per riprendersi in mano la vita e diventare qualcuno che in realtà non sa nemmeno essere, è in grado di darle qualche reale soddisfazione. Per lei ora esiste solo la sua amata Emily Dickinson, è fuggita nella sua città per trovarvi conforto e ricominciare da zero ma le speranze di Francisca sono così fragili. Eppure ecco che la fiamma si riaccende quando conosce per la prima volta Byron Lord, un uomo tanto misterioso che non sembra come tutti gli altri, selvaggio ma colto che trova gli occhi di lei bellissimi e fatti di petrolio. Il destino vuole che lui sia anche il suo professore di letteratura e, cazzo, questo è un duro colpo per Francisca perché quella materia è la seconda cosa più importante per lei dopo Marcus e quel Byron vuole solo complicarle la vita.
Dal canto suo Byron Lord è un uomo che la vita a spezzato più volte, ha visto la moglie spegnersi negli anni, perdere ogni volontà di vita e lasciarsi risucchiare dall’oscurità che la divorava da dentro. Si assume ogni responsabilità di non essere stato all’altezza e ripudia ogni contatto umano perché convinto di poter fare solo dei pasticci. Ogni tanto è costretto a presenziare ad un appuntamento organizzato di cui non gli interessa assolutamente nulla per non essere diseredato dalla famiglia – o da quello che ne resta – che lo vorrebbe affiancato da qualcuno di “adatto al suo ceto sociale”. Peccato che a Byron non interessi assolutamente niente di soldi o di ricchezze, di testamenti o di amore, lui vorrebbe solo smettere di essere perseguitato dal fantasma di sua moglie e da quello che le ha fatto per poter finalmente andare avanti e non sentirsi più in dovere verso di lei. Quando incontra Francisca qualcosa in lui si muove, lei è come un fulmine a ciel sereno e il desiderio viscerale di starle accanto è qualcosa che non riesce a comprendere, a gestire, nei suoi occhi ch’è qualcosa – un grido silenzioso – che lui vuole ascoltare e capire. Quasi come se si trovasse di nuovo a fare i conti con sua moglie, almeno questa volta non vuole che sia troppo tardi per fare qualcosa, Francisca è bellissima, ma è diversa e molto di più di quanto forse lui sia in grado di gestire ma non sa come poterne fare a meno.
Con tanti demoni nascosti nell’armadio di entrambi, Byron e Francisca saranno mai in grado di mostrarsi davvero per quello che sono e lasciarsi amare senza paure dall’altro? Perché che tra loro ci sia questo sentimento, questa co-dipendenza, questa passione – diammine – è evidente persino ai più stolti ma la loro fragilità sarà in grado di gestirlo?
Opinione personale: Amabile Giusti, se mai un giorno dovessi incontrarti sappi che ti scuoterò forte e poi ti abbraccerò piangendo per tutti i capolavori melodrammatici e tormentati che hai creato in questi anni e che mi hanno letteralmente fatto innamorare di ogni singola parola da te partorita. Ciò detto, il libro è delicato ma profondo allo stesso tempo, è una contraddizione costante di sentimenti che mette tantissima voglia di mordersi le mani per la frustrazione. Sarò sincera nel dire che mi è piaciuto davvero tanto e soprattutto per questa scelta tecnica di non ricadere nei soliti cliché in cui ogni uomo descritto da Amaile debba essere per forza un adone. Byron sa di reale, non solo nel comportamento ma anche nell’aspetto e nelle scelte, è evidente di quanto sia un uomo ferito con una serie interminabili di traumi che si ripercuotono nel suo presente e allora, questa storia sa di vero e fa emozionare ancora di più, sa toccare le corde giuste e io non posso fare altro che lasciarmi suonare da questa melodia emotiva e vivere queste emozioni con forza.
Che vita difficile è quella di una seguace letteraria di questa donna.
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